L’Associazione Culturale Luminares di Noci
con il Patrocinio del Comune di Noci
in collaborazione con Puglia Trek&Food e Noci 24
PRESENTA
BARSENTOARTE 2020
Quarta Edizione, 21-22-23 agosto 2020, Barsento, Noci (Bari), Puglia, Italia, Europa, Bacino del Mediterraneo
IL LUOGO
Il sito archeologico di Barsento, posto a poca distanza dal centro abitato di Noci, molto probabilmente costituì uno dei 40 insediamenti messapici presenti nella Murgia dei trulli di cui ci parla Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” (I sec. a.C.). Barsento, il cui toponimo deriva dalla parola messapica barza (luogo alto) e dal suffisso entum (che è), come hanno confermato le recenti indagini archeologiche, fu abitato ininterrottamente dall’età del Bronzo finale (XIII-XII sec. a.C.) sino al Tardo Medioevo (1350 circa). Di Barsento, oggi, rimane l’omonima chiesa che, secondo la tradizione storiografica, fu edificata nel VI sec. per volere del Papa S. Gregorio Magno e che è sottoposta, con l’annesso complesso masserizio, a vincolo monumentale.
IL PROGETTO
Il progetto culturale che qui si propone raccoglie la sfida di un recupero e fruizione dei luoghi della memoria, della nostra storia, del tempo, delle radici, attraverso una rievocazione dei suoni, dei profumi, delle visioni dei mondi che tali spazi hanno abitato. La sfida è quella di dare senso al luogo, inteso non più e non solo come mero spazio fisico, ma soprattutto come spazio relazionale e storico in cui affondano le nostre radici, uno spazio in cui si interagisce con il territorio con l’intento di individuare l’identità di una collettività e il senso dell’appartenenza ad una memoria, ad una radice. Occorre, allora, rivivere il luogo nel senso antropologico del termine, cioè come spazio simbolico su cui si fonda l’identità, lo spirito e il sentimento della comunità, in opposizione a quello che l’etnologo e antropologo francese Marc Augé ha denominato nonluogo, cioè lo spazio anonimo (autostrade, stazioni, aeroporti, periferie urbane) in cui l’individuo perde la sua dimensione locale che specifica la sua identità e diviene sempre più povero, solo e decontestualizzato. Come scrive Laura Marchetti nel suo testo Ecologia Politica: “le ierofanie primitive dell’acqua, delle cime, delle pietre, delle grotte che svolgevano una funzione protettiva per tutta la comunità, testimoniano una forza e conservano un fascino spirituale incredibile. Sono punti di contatto con la dimensione cosmica, con la religione della Natura” ed è per questa ragione che “i siti di culto popolare come Barsento costituiscono una trama di emergenze simboliche molto significativa” che va recuperata, con dedizione, in tutta la sua complessità e ricchezza. Quello che qui si propone è un itinerario musicale e culturale in questi luoghi della memoria, che vengono riletti e rivissuti dallo spettatore e dall’artista in uno scambio generativo di suggestioni ed emozioni. Il percorso artistico si articola in performance nelle quali ricerca e creatività costituiscono i punti cardine. Nelle passate edizioni si sono avvicendati artisti di diversa formazione: Baba Sissoko, Michele Rabbia, Fabrizio Piepoli, Giuseppe Mariani, Stefano Turi, il Coro Polifonico Odegitria, Clara Putignano, Donato Laborante, Fulvio Falzarano. Tre giorni densi di emozioni, stimoli e suggestioni con: musica, fotografia, pittura danza, teatro, escursioni, in una cornice magica, dove artisti di diversa estrazione si incontrano per vivere, insieme al pubblico, un’esperienza di vita a stretto contatto con la natura.
Per la quarta edizione abbiamo scelto una frase di Emil Cioran che racchiude lo spirito della nostra iniziativa:
“In cerca di altre melodie, abbiamo visto sorgere le albe del mondo”
Ingresso con contributo di solidarietà